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La varietà di flora e fauna consente all’uomo di avere ampiamente accesso ai cicli delle sostanze nutritive della biosfera. L’addomesticamento e la selezione hanno fatto sì che, con il trascorrere del tempo, nascessero diverse varietà di piante coltivabili, razze animali e agrosistemi specializzati.  Ciò ha favorito l’adeguamento alle più svariate condizioni ambientali locali spesso difficili, garantendo l’alimentazione e la sopravvivenza dell’uomo.

Anche in futuro l’agrobiodiversità conserverà una valenza fondamentale in un contesto agricolo in trasformazione, poiché la preservazione e la disponibilità di una grande varietà di esseri viventi utilizzabili offrono molteplici opzioni e garanzie. Attraverso la selezione, ad esempio, ci si può preparare meglio e con lungimiranza alle sfide poste dal cambiamento climatico, dalla rarefazione delle risorse e dall’evoluzione delle abitudini dell’uomo legate ai consumi.

Se queste risorse genetiche vengono utilizzate di meno, si rischia di perderle per sempre. Per questo diversi programmi nazionali e internazionali si sono concentrati sul riconoscimento, sulla protezione, sulla conservazione e sulla promozione dell’utilizzo di una maggiore varietà genetica.

Strumenti imprescindibili a questo riguardo sono la Convenzione sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity), il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e il Piano d’azione globale per le risorse zoogenetiche della Commissione FAO per le risorse genetiche.

Biodiversità significa diversità degli organismi viventi e degli ecosistemi cui essi appartengono. La diversità si manifesta a vari livelli: all’interno di una specie (genetica ed epigenetica), tra specie (specie diverse) e all’interno e tra ecosistemi.

Per agrobiodiversità s’intende la varietà e la diversità di fauna, flora e microrganismi che possono essere utilizzati direttamente o indirettamente dall’uomo per l’alimentazione e l’agricoltura. Contempla le piante coltivabili e silvestri, comprese le varietà spontanee, gli animali utili, gli animali selvatici utili, i pesci e gli altri organismi acquatici nonché i microrganismi utilizzabili per la tecnologia alimentare.

Comprende anche la varietà di organismi viventi che coadiuvano la produzione quali microrganismi del suolo e organismi utili quali impollinatori, nonché la varietà degli agroecosistemi nel loro complesso.

Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura

Il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (TI-RFGAA) è entrato in vigore il 29 giugno 2004. A oggi è stato firmato da 144 Stati. La Svizzera lo ha ratificato il 22 novembre 2004. Il trattato è in linea con la Convenzione sulla diversità biologica. I suoi obiettivi sono la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (RFGAA) e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione. Costituisce uno strumento fondamentale per garantire la varietà delle risorse fitogenetiche necessaria agli agricoltori e ai selezionatori per far fronte alle sfide globali in materia di sicurezza alimentare e cambiamento climatico. È una base importante per l’accesso al materiale vegetale fondamentale per la selezione di nuove varietà.

Contempla un sistema multilaterale per facilitare l’accesso alle RFGAA e ripartire i benefici derivanti dal loro impiego. Le transazioni tra fornitori e utilizzatori di risorse sono effettuate nel quadro dell’Accordo tipo di trasferimento di materiale (ATM). Ogni anno vengono conclusi migliaia di ATM, prevalentemente da parte di centri del gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale. In Svizzera, dal 2007 la banca genetica nazionale ha rilasciato 141 ATM riguardanti più di 1900 accessioni.

Dopo che l’Organo Direttivo ha deciso, durante la 6a sessione del 2015, di proseguire il processo di revisione del sistema multilaterale, nel 2016 e nel primo semestre 2017 si è proceduto ai lavori necessari. Il dibattito è stato ancora una volta incentrato sulla proposta della Svizzera relativa a un cosiddetto modello di sottoscrizione che, da un lato, renda più prevedibile l’equa ripartizione dei benefici e, dall’altro, sia abbastanza interessante per gli utilizzatori privati affinché ricorrano anche al sistema oltre che alle banche genetiche pubbliche.

Il gruppo di lavoro responsabile della revisione si è riunito due volte ed è stato in grado di identificare tutti gli elementi necessari per il buon esito delle trattative, tra i quali rientrano la revisione dell’ATM, l’estensione del campo di applicazione del sistema multilaterale al di là delle attuali 64 specie e una maggiore disponibilità da parte degli Stati membri a contribuire finanziariamente al sistema multilaterale. La Svizzera ha organizzato un ciclo di colloqui informali tra i principali attori di tutte le cerchie rappresentate nel gruppo di lavoro per accelerare la messa a punto di un pacchetto negoziale. Ha presentato anche una proposta per estendere il campo di applicazione del sistema multilaterale.

La 7a seduta dell’Organo direttivo è prevista per fine ottobre 2017. Entro quella data si continuerà a cercare una soluzione condivisa da tutti gli Stati membri per la revisione del sistema multilaterale. La Svizzera continuerà a fare la sua parte in tal senso.

L’agricoltura nella Convenzione internazionale sulla diversità biologica

La collaborazione tra gli attori internazionali nel settore biodiversità e agricoltura si è consolidata. La 13a Conferenza degli Stati firmatari della Convenzione sulla diversità biologica (CBD), svoltasi a Cancun nel dicembre 2016, ha esortato a promuovere l’integrazione sistematica nella CBD di agricoltura, turismo, itticoltura e silvicoltura. Inoltre è stato proposto di integrare nelle politiche agricole degli Stati firmatari le riflessioni e le misure volte a promuovere la preservazione e l’utilizzo sostenibile della biodiversità. È stato fatto anche un appello alla FAO affinché consolidi la posizione della biodiversità in qualità di tema interdisciplinare nelle sue attività normative e programmatiche. La 40a Conferenza della FAO ha accolto questo appello, dopo che anche la Commissione per le risorse fitogenetiche della FAO si è soffermata su questo aspetto.

Alwin Kopse, UFAG, Settore Affari internazionali, sviluppo sostenibile, sistemi alimentari, alwin.kopse@blw.admin.ch
 

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