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Il presente articolo fornisce una panoramica sulle attività dell’UFAG nei gruppi di lavoro dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in materia di agricoltura.

Monitoraggio e valutazione della politica agricola 2017

Ogni anno l’OCSE pubblica il rapporto Agricultural Policy Monitoring and Evaluation con il quale sono valutate le politiche agricole degli oltre 50 Paesi OCSE e non. Insieme, questi Paesi costituiscono i due terzi del valore aggiunto agricolo globale. L’analisi annuale mostra che gli Stati perseguono per lo più obiettivi simili, per esempio un accesso affidabile a derrate alimentari sicure nonché un utilizzo sostenibile delle risorse. Tuttavia i Paesi danno un’importanza diversa a questi obiettivi, il che si riflette in politiche differenti. Nel periodo 2014 – 2016 i produttori agricoli dei Paesi analizzati sono stati sostenuti con fondi pubblici per un importo pari a 442 miliardi di euro all’anno (Svizzera: 6 mia. euro). Ciò vuol dire che in media il 16 per cento delle entrate dei produttori agricoli è riconducibile a misure politiche (Svizzera: 57 %).

In confronto nel periodo 2014 – 2016 sono stati spesi «solo» 77 miliardi di euro all’anno in formazione, infrastrutture e sistemi di innovazione e di conoscenze (Svizzera: 0,65 mia. euro). Secondo gli attuali lavori OCSE, però, questi fattori rientrano tra gli elementi chiave per affrontare le sfide globali. L’OCSE pertanto nel rapporto di quest’anno raccomanda ai Paesi, attraverso le loro politiche agricole ma anche settoriali,

di concentrarsi maggiormente sul funzionamento dei sistemi di innovazione;

di investire in infrastrutture adeguate;

di ridurre ulteriormente il sostegno ai prezzi del mercato poiché questo non è né trasparente né mirato;

di creare chiarezza su quali beni pubblici sono indennizzati con fondi pubblici;

di considerare le moderne misure di gestione del rischio e il ruolo dello Stato nonché

di migliorare l’efficienza dei pagamenti diretti impostandoli ancora di più su determinati obiettivi.

Per l’evoluzione della politica agricola della Svizzera si raccomanda

di differenziare meglio le politiche per la messa a disposizione dei beni pubblici e il sostegno al reddito;

di ridurre ulteriormente le barriere all’importazione e abolire le sovvenzioni all’esportazione;

di sviluppare la politica agricola in modo da conseguire meglio alcuni obiettivi ambientali;

di orientare i pagamenti diretti in futuro maggiormente a obiettivi concreti.

Il rapporto di quest’anno è la 30. edizione che l’OCSE, sulla scorta di una proposta della Svizzera, incentra su una panoramica storica. Il confronto delle raccomandazioni del 1988 e oggi mostra che ci sono netti progressi nell’evoluzione delle politiche agricole. Tuttavia è chiaro anche che tali sviluppi necessitano del loro tempo. Già nel 1988, ad esempio, era stato raccomandato (a) di abolire il sostegno ai prezzi di mercato come principale misura di sostegno, (b) di potenziare l’orientamento al mercato per consentire ai produttori agricoli di includere meglio i segnali del mercato nelle loro decisioni e (c) di considerare gli adeguamenti strutturali nell’agricoltura come parte di una politica di sviluppo regionale.

Il pubblico target del rapporto sono innanzitutto i governi, ma anche i media, le ONG, i ricercatori e l’industria.

Fonti/Link

Quale ruolo svolgono le condizioni quadro politiche per la promozione di un’agricoltura produttiva, innovativa e sostenibile?

In questa sezione nel rapporto agricolo dello scorso anno è stato effettuato un resoconto delle attività dell’OCSE. Per l’analisi sistematica di diversi falsi incentivi politici l’OCSE ha sviluppato un concetto quadro. Forze motrici fondamentali per una crescita sostenibile della produttività sono le innovazioni, i cambiamenti strutturali e l’accesso a risorse naturali.

Sulla base di tale concetto finora sono stati analizzati dall’OCSE i seguenti Paesi: Canada, Brasile, Australia, Paesi Bassi, Turchia e USA. Per la Cina l’analisi è ancora in corso. La situazione in Svizzera è stata analizzata utilizzando una versione adeguata del concetto nel quadro di uno studio svolto su mandato dell’UFAG da Flury & Giuliani GmbH & webermanagement (2016).

Come ulteriore passo l’OCSE pianifica un rapporto di sintesi contenente informazioni, esperienze e sfide provenienti dalle analisi dei Paesi. La Svizzera, pertanto, a marzo 2017 ha proposto di considerare anche lo studio svizzero nel rapporto di sintesi previsto. L’OCSE ha dato seguito a tale proposta invitando il nostro Paese a presentare il suo studio a maggio nel gruppo di lavoro sulla politica agricola. Nella discussione è stato lodato l’approccio scelto e adattato, ovvero affrontare l’analisi partendo dalle conclusioni. Ci sono state domande su dettagli riguardanti temi quali ad esempio dati mancanti per confronti adeguati tra i Paesi, confronto della sostenibilità sulla base dei chilogrammi, liberalizzazione del commercio come maggiore leva per il miglioramento della produttività. L’OCSE esamina ora l’opzione di far confluire lo studio sulla Svizzera nel rapporto di sintesi.

Una prima bozza del rapporto di sintesi è prevista nella primavera 2018.

Fonti/Link

Michael Hartmann, UFAG, Settore Affari internazionali, sviluppo sostenibile, sistemi alimentari, michael.hartmann@blw.admin.ch,
Jérôme Frei, UFAG, Sistemi agroambientali ed elementi nutritivi

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